DSA
I DSA, Disturbi Specifici di Apprendimento, comprendono varie condizioni cliniche:
Dislessia (disturbo della lettura), Disortografia (disturbo della scrittura), Disgrafia (disturbo della grafia), Discalculia (disturbo nelle abilità di numero e di calcolo).
Ciascuno di questi disturbi vengono valutati secondo dei parametri che sono i seguenti: per la dislessia la velocità e l’accuratezza di lettura, per la disortografia l’accuratezza ortografica, per la disgrafia la fluenza e la leggibilità del tratto grafico, per la discalculia la velocità e l’accuratezza delle abilità aritmetiche. I suddetti parametri di valutazione, per la dislessia e la disortografia, devono essere significativamente inferiori a quelli attesi per età e classe di riferimento.
Il dislessico legge molto più lentamente rispetto al normolettore, il disortografico compie errori di ortografia, quindi ha difficoltà nella conversione del fonema-grafema, ovvero dal suono al segno e scrive di solito in maniera più lenta, il disgrafico ha difficoltà a riprodurre sia i segni alfabetici che quelli numerici, il discalculo presenta un disturbo delle abilità numeriche, sia nella cognizione numerica, che nell’apprendimento dei fatti numerici e nel calcolo scritto.
Non tutti gli studenti, però, che manifestano tali problematiche e difficoltà a scuola o nello svolgere comiti a casa, hanno un DSA; spesso può essere solo un difficoltà di apprendimento transitoria.
Le caratteristiche dei DSA, che permettono di distinguere un disturbo da una difficoltà di apprendimento, sono 3: inattività (ovvero il disturbo è presente sin dalla nascita ma si rileva solo con la somministrazione di prove e test); resistenza all’intervento (un DSA non si modifica con adattamenti didattici); resistenza all’automatizzazione (anche se la prestazione del bambino migliora, rimane comunque deficitaria). L’iter diagnostico dei DSA consiste nell’anamnesi nella quale lo specialista raccoglie tutte le informazioni sulla storia familiare e scolastica del bambino; somministrazione di test di valutazione standardizzati per esplorare aree neuropsicologiche, psicologiche e strumentali degli apprendimenti; restituzione dei risultati ai genitori.
Una volta effettuata la diagnosi, presso uno psicologo o un neuropsichiatra infantile.
I DSA sono regolati e tutelati da una legge, precisamente la legge 170 dell’8 ottobre 2010 che: riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia come disturbi specifici di apprendimento e ha come finalità per gli studenti con DSA quello di: garantire il diritto all’istruzione; quello di favorire il successo scolastico e promuovere lo sviluppo delle potenzialità; ridurre i disagi emozionali e relazionali; adottare forme di verifica e valutazione adeguate a tali studenti; preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori riguardo le problematiche legate ai DSA; favorire la diagnosi precoce e dei percorsi didattici riabilitativi; incrementare la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari; assicurare uguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale.
La presa in carico dei bambini con DSA spetta in maniera congiunta a scuola, servizi sanitari e famiglia e ognuno di essi ha delle proprie mansioni.
Tali disturbi si definiscono disturbi evolutivi di natura permanente, in quanto persistono per tutta la durata del percorso scolastico, però tramite un adeguato programma di trattamento e potenziamento, e se seguiti da persone qualificate in tal senso, possono riuscire ad avere un miglioramento sia sul piano strettamente scolastico che emotivo.
I DSA comprendono una delle tre categorie dei BES.
BES
I bambini con BES (Bisogni Educativi Speciali), presentano difficoltà che possono essere sia transitorie che permanenti, di natura fisica, biologica, fisiologica, psicologia o sociale. I BES possono essere divisi in tre sotto- categorie:
quella della disabilità fisica o mentale,
quella dei disturbi evolutivi (fra cui DSA, ADHD, funzionamento intellettivo limite, disturbi del linguaggio, disturbo della coordinazione motoria, etc.) e
quella dello svantaggio socio-economico, linguistico e culturale. Per i bambini con BES la scuola può mettere in atto diverse misure: uso di didattica individualizzata e personalizzata; introduzione di misure compensative e dispensative; strumenti compensativi o esonero per le lingue straniere; forme di verifica e valutazione adeguate anche per il conseguimento del diploma e degli esami
IL TUTOR DSA
Chi è il TUTOR DSA? E’ un esperto per realizzare dei percorsi formativi volti a favorire il raggiungimento di tutte quelle conoscenze e competenze che possano facilitare l’apprendimento. Attraverso la figura del TUTOR DSA lo studente potrà superare le difficoltà e sviluppare consapevolezza e competenze apprese.
Proprio per questo motivo, il sostegno offerto al bambino DSA comprende molte variabili, tutte interconnesse tra loro, come quelle legate all’ area emozionale, emotiva e relazionale.
IL TUTOR si occupa del potenziamento delle abilità e dello sviluppo di un metodo di studio efficace, utilizzando strategie personalizzate che aiutino il bambino nel compensare le proprie aree di debolezza lo aiuterà nell’organizzare l’ambiente di studio, e il planning.
Non è un “aiuto compiti”, ma una figura professionale altamente specializzata in grado di presentare all’alunno presentare all’alunno strategie e procedure nuove; di stimolare l’alunno, intervenendo i in maniera personalizzata
Il TUTOR non affianca solo l’alunno ma anche la famiglia e si interfaccia con la scuola e gli insegnanti.
ADHD
L’ADHD (ATTENTION DEFICIT HIPERACTIVITY DISORDER) è il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, la cui caratteristica principale, secondo il DSM, è “un persistente pattern di disattenzione e/o iperattività-impulsività che interferisce con il funzionamento e lo sviluppo”.
La disattenzione comprende vari aspetti: tendenza a distrarsi dal compito, mancanza di perseveranza, difficoltà a mantenere l’attenzione e la concentrazione. L’iperattività si manifesta con un’eccesiva attività motoria, o loquacità anche nelle circostanze in cui ciò è inadeguato e inappropriato.
L’impulsività si manifesta con azioni frettolose messe in atto improvvisamente che possono avere un grave potenziale di danno per l’individuo.
Prima dei 4 anni è difficile distinguere i sintomi di questo disturbo da una normale tendenza a muoversi con più frequenza che in media, anche se i genitori si accorgono di ciò sin da subito. E’ dopo i 5-6 anni che le difficoltà di concentrazione e la disattenzione diventano invalidanti.
HOMEWORK TUTORING
Come aiutare i bambini con ADHD nel loro percorso scolastico? Offrendo loro un supporto che possa aiutarli, grazie all’attività homework tutoring, a cercare un metodo di studio efficace e di strategie per compensare le aree deboli.